Oggetto: – Assemblea sindacale 09 novembre 2023 – Unicobas Scuola&Università.
L’Organizzazione Sindacale UNICOBAS Scuola&Università, ai sensi dell’art. 23 ai commi 1-3-4-7 del C. C. N. L.
2016-2018, indice un’assemblea sindacale on line, rivolta a tutto il personale DOCENTE e ATA di ruolo e non,
che si terrà sui canali You Tube dell’Unicobas, dalle ore 14.30 alle ore 19.30.
Relazioni di: Stefano d’Errico (Segretario Nazionale Unicobas); Stefano Lonzar, Alvaro Belardinelli, Alessandro Di
Candia, Alessandra Fantauzzi, dell’Esecutivo Nazionale Unicobas.
Ordine del giorno:
1) REGIONALIZZAZIONE DELLA SCUOLA: FRAMMENTAZIONE DEL SISTEMA DELL’ISTRUZIONE. “SENZA SE E SENZA
MA” CONTRO IL DDL CALDEROLI SULL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA a tutto vantaggio delle regioni più ricche. Il
risultato? Anche la creazione di ruoli regionali e gabbie salariali, con differenziazione stipendiale. Nonché
l’istituzionalizzazione delle disuguaglianze tra Nord e Sud e di programmi differenziati.
2) COMMENTO AL CONTRATTO NAZIONALE 2019/21 firmato questa estate. – QUALE “MERITO”? “Non c’è
ingiustizia più grande che fare parti uguali fra diversi” (Don Milani): continua la prassi ormai in uso da anni di
firmare in forte ritardo il contratto di lavoro; si continua a risparmiare sulla pelle dei lavoratori della scuola,
incrementando le mansioni nei vari profili, precarizzando figure fondamentali ma a fronte di risibili aumenti! –
Non c’è propria nulla da festeggiare in questo contratto. Il riconoscimento economico pattuito è offensivo e ci
tiene ancora molto lontani dalla media europea, anzi ribadisce l’impoverimento progressivo dei salari dei
lavoratori della scuola. Al contrario di quanto dichiarato da altre sigle sindacali con toni trionfalistici, NON È
AVVENUTO UN AUTENTICO RECUPERO DEGLI ARRETRATI. Negli “aumenti” è stato conteggiata la rata di
DICEMBRE 2022 E IL CONTENTINO DATO QUESTA ESTATE È AMPIAMENTE INADEGUATO PERSINO RISPETTO
ALL’INFLAZIONE (DICHIARATA E REALE – che è maggiore). – Per noi si deve arrivare a 1.000 euro (docenti) e 550
euro (ata) di aumento netti, agganciando gli stipendi della scuola almeno ai livelli intermedi (Spagna) relativi alla
media retributiva europea (ove invece siamo gli ultimi). Portare la retribuzione dei docenti all’ottavo livello
(quello dei vecchi presidi), come è stato fatto per i Dsga (che hanno lo stesso titolo d’ingresso dei docenti: la
laurea). – Si persegue il progetto di frammentare e spezzettare la categoria dei lavoratori, importando nella
scuola procedure e sistemi organizzativi tipici del mondo aziendale. Si creano così figure ad hoc come quella del
collaboratore scolastico “esperto” o del docente tutor o orientatore e con la messa a sistema delle figure del
coordinatore di classe e di dipartimento, con un ruolo manageriale sul modello aziendale (che noi non riteniamo
plausibile). – Si ricontrattualizza la DDI su piattaforme private e non dedicate e ben poche garanzie giuridiche e
d’orario né riconoscimenti stipendiali. Un regime che ha tagliato fuori il 33% degli studenti. – NO
all’aggiornamento obbligatorio e di regime statuito dal Ministero e dai dirigenti scolastici e NO alle 25 ore di
aggiornamento obbligatorio sul sostegno per tutti i docenti: saranno aggiuntive rispetto all’orario di servizio e
non retribuite se non imporremo che rientrino nelle 40 ore. NO alla sottrazione di ore curricolari per
l’orientamento.
3) Commento ai disegni di legge di “Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale” e di “Revisione
della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti” approvati il 18
settembre dal Consiglio dei Ministri.
4) Scuola e digitalizzazione 4.0. Rischi e opportunità. No alla dittatura dei padroni del web! “Digitalizzazione”,
ma solo come strumento per lo sviluppo del sapere critico!
5) CHIEDIAMO (PIATTAFORMA NAZIONALE UNICOBAS): *Precariato: doppio canale di reclutamento per il 50%
delle nuove assunzioni, col conteggio di tutti gli anni di servizio e delle abilitazioni già conseguite (onde evitare
più concorsi). *Copertura vuoti d’organico Ata: assunzione di 30mila collaboratori scolastici e 30mila fra
personale di segreteria e tecnici. *Stabilizzazione degli specializzati (e, se necessario, degli specializzandi) di
sostegno ed istituzione di una classe di concorso specifica. *Diciamo NO alla riduzione dell’importo della carta
del docente ad € 374 nel 2028. *Il PERSONALE EDUCATIVO, va equiparato ai docenti della Primaria. *ESTINZIONE
IMMEDIATA DELLA TRUFFA SUL SERVIZIO PRESTATO CONTRO GLI ATA EX EELL, dopo ben 10 sentenze favorevoli
della Suprema Corte di Strasburgo. *Per una VERA BUONA SCUOLA: contratto specifico per l’istruzione (per
Docenti ed Ata) fuori dai diktat del DLvo 29/93 che impedisce aumenti superiori al tasso di inflazione
“programmato” (cosa che, riducendo progressivamente il nostro potere d’acquisto, ci ha fatto diventare i peggio
retribuiti della Ue). Rielezione del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (Cspi), già rimandata dal 2020 al
2024, nel quale assorbire l’ambito disciplinare e dei contenziosi. Ricalcolo della rappresentatività sindacale con
queste elezioni di categoria a suffragio universale con diritto di assemblea in orario di servizio per tutte le sigle.
6) NO INVALSI E PCTO ● I ridicoli test standardizzati INVALSI pretenderebbero di “valutare”. L’ “ansia della
prestazione” porta i docenti al famigerato “teaching to test” ● I PCTO sono fucina di impiego strumentale e di
incidenti (4 mortali) per gli studenti.
7) CANCELLAZIONE INTEGRALE DELL’ACCORDO CHE RIDUCE IL DIRITTO DI SCIOPERO obbligando al servizio un
contingente Ata.
8) Assegnazione di cattedre stabili a tutto l’organico potenziato (le supplenze devono andare ai precari).
9) NO alla politica cobelligerante, ai mancati interventi contro l’inflazione ed all’aumento incontrollato dei costi
dell’energia. Gli investimenti per nuove spese militari stanno determinando la definitiva marginalizzazione
dell’istruzione e della sanità. L’80% degli istituti italiani (mense comprese) è fuori norma su igiene e sicurezza,
ma il PNRR (220 miliardi – 86 a fondo perduto) stanzia molto meno dei 13 miliardi necessari.
10) PRESIDE ELETTIVO come nelle Università.
Si ricorda che, ai sensi dell’art. 8 CCNL vigente, ogni dipendente può fruire di max n. 10 ore per ciascun anno
scolastico. Al fine di garantire una celere informativa alle famiglie, il personale interessato è invitato a
comunicare, entro e non oltre le ore 12:00 del giorno 03 novembre 2023 la propria adesione mediante la
compilazione del modello da modulistica online Spaggiari nella sezione ISOFT: in sezione permessi – compilare
il modulo – permesso per la partecipazione ad assemblee sindacali.
In ogni plesso dovrà essere garantita la presenza di un collaboratore scolastico per piano.
Circolare 038-23/24
038 – Assemblea sindacale Unicobas del 9 novembre 2023
Assemblea sindacale Unicobas del 9 novembre 2023
Serafino Giancarlo Pinto
Personale amministrativo